Certificazioni alimentari importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO

Oggi, le parole d’ordine della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) sono bio, sostenibile e, soprattutto, certificato. Quali sono le certificazioni alimentari importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO? In questa guida, rispondiamo alla domanda spiegando perché sono tanto importanti e quali sono i vantaggi generali.

In Italia, come nel resto del mondo, le organizzazioni più ambiziose che intendono distinguersi sul mercato sanno perfettamente che le principali certificazioni alimentari rappresentano una tappa obbligata.

Ad esclusione dell’HACCP che è obbligatoria, le certificazioni alimentari (di prodotto o di processo) fondamentali per lavorare con la GDO ed esportare prodotti sono su base volontaria ma necessarie per l’accesso a nuovi mercati internazionali.

Certificazioni alimentari: cosa sono

Le certificazioni alimentari sono strumenti in grado di garantire sicurezza, legalità e qualità di materie prime, prodotti, processi, packaging, rispetto dei requisiti di settore a livello internazionale e conformità alle leggi vigenti. Sono fondamentali per attivare un costante controllo e monitoraggio dei prodotti agroalimentari, ciò di cui il mercato ha estremamente bisogno.

Oggi ‘sicurezza alimentare’ è un termine che racchiude in sé diversi fattori: tutela della salute dei consumatori, lotta alle frodi alimentari, food defense, monitoraggio e tracciabilità lungo l’intera filiera ma anche sostenibilità ambientale.

Per ottenere una certificazione alimentare, l’azienda deve rivolgersi ad un ente terzo accreditato dopo aver implementato tutti i requisiti necessari dotandosi di un sistema organizzativo e gestionale sicuro ed efficace all’interno della propria struttura.

Le maggiori certificazioni alimentari: ecco quali sono

Nel nostro Paese, esiste una sola certificazione alimentare obbligatoria: l’HACCP.

Per il resto, le certificazioni alimentari (di prodotto o di processo) sono su base volontaria ma non per questo meno necessarie ed importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO.

I principali standard internazionali su base volontaria sono i seguenti:

  • ISO 22000. Certificazione del sistema di gestione per la sicurezza alimentare, l’unione dei principi del miglioramento aziendale, con quelli inerenti alla sicurezza alimentare, definiti nei sistemi HACCP, azard analysis and critical control points;
  • ISO 22005. Certificazione del sistema di gestione per la tracciabilità di filiera, l’approfondimento dei requisiti del Regolamento CE 178, inerente alla tracciabilità degli alimenti e dei mangimi, che definisce le modalità di comunicazione, rapporti e rintracciabilità tra tutti gli attori della filiera alimentare;
  • ISO 9001. Certificazione del sistema di gestione qualità, la madre dei principi di miglioramento continuo, approccio per processi e raggiungimento della soddisfazione del cliente;
  • FSSC 22000. Standard di certificazione internazionale che si basa sulla norma ISO 22000, ISO 22002 sui prerequisiti e requisiti specifici GFSI;
  • BRCGS e IFS. Gli standard alimentari che nascono per la qualifica dei produttori di alimenti, MOCA, logistica, agenzia, legati alla grande distribuzione organizzata;
  • GlobalGAP. Standard anche in questo caso nato dalla GDO nel settore primario, che definisce i requisiti delle buone pratiche agricole;
  • SQF. Standard internazionale che definisce i requisiti di un Safe Quality Food.

Lo standard di certificazione IFS è quello più richiesto a livello europeo: possono adottarlo tutte le aziende che producono alimenti e packaging. Ti segnaliamo allo scopo una utile guida per scoprirne le modalità di raggiungimento, ed i requisiti, che puoi consultare visitando questo link: https://www.sistemieconsulenze.it/certificazione-ifs/

Gli standard FSSC 22000, Global Gap, BRC, IFS e SQF, tutti riconosciuti da GFSI, (Global Food Safety Initiative), organizzazione mondiale che definisce i regolamenti per tutelare la salute dei consumatori, sono i più importanti a livello internazionale.

HACCP: la certificazione alimentare obbligatoria

Lo standard di riferimento del sistema HACCP è UNI 10854:1999. Questa norma contiene linee guida per implementare l’HACCP interno all’organizzazione nel pieno rispetto dei requisiti, che garantisca conformità agli standard di mercato.

Tale sistema, tra le varie certificazioni alimentari importanti in Italia, è l’unico obbligatorio per qualsiasi tipo di azienda impegnata nella produzione, manipolazione, preparazione ed erogazione di cibo (dal produttore al ristoratore, pasticceria, bar, ecc.).

Il sistema HACCP tutela i consumatori includendo misure di igiene, prevenzione e sicurezza alimentare.

ISO 22000, ISO 22005, ISO 9001

Passando alle certificazioni alimentari su base volontaria per la gestione della qualità, citiamo subito tre standard internazionali ISO riconosciuti in Europa ed in numerosi Paesi del globo.

Il sistema di gestione della sicurezza alimentare ISO 22000 (“Food safety management systems- Requirements”) è rivolto a produttori di alimenti e mangimi, industrie di trasformazione, distributori, aziende di logistica, produttori di impianti alimentari. Indica i requisiti di sicurezza necessari per garantire prodotti sicuri e conformi alle leggi vigenti.

Lo standard ISO 22005 definisce i requisiti essenziali per dotarsi di un sistema di tracciabilità efficace lungo l’intera catena alimentare integrato in un sistema gestionale e di qualità. Garantisce origine e provenienza delle materie prime e dei prodotti usati.

La norma internazionale ISO 9001 è stata sviluppata per gestire il controllo della qualità.

FSSC 22000

Lo standard FSSC 22000 è rivolto a produttori, aziende di stoccaggio, brokeraggio e logistica.

Il suo obiettivo è sviluppare un sistema di gestione efficiente per la sicurezza alimentare.

BRC e IFS

Le certificazioni alimentari BRC (sviluppata dal British Retailer Consortium) IFS (dell’IFS Management GmbH) si fondano su norme particolarmente rigide. Sono standard fondamentali per chi produce operando con catene di distribuzione al dettaglio a livello internazionale ed ha intenzione di far parte della GDO.

Le due norme, al fine di garantire un elevato livello di sicurezza, legalità e qualità dei prodotti, includono:

  • Analisi dei rischi;
  • Ottimizzazione delle risorse utilizzate;
  • Protocolli per il controllo del prodotto e del processo;
  • Gestione del lavoro e del personale.

GlobalGAP

La norma internazionale GlobalGAP può essere richiesta ed ottenuta sia da singole aziende sia da gruppi di produttori. E’ essenziale per implementare le buone pratiche nel settore agricolo come pure degli allevamenti zootecnici e ittici. E’ facilmente integrabile con gli standard ISO e costituisce un’ottima alternativa alle norme BRC e IFS per lavorare con la GDO.

Lo standard GlobalGAP è una garanzia per diversi aspetti: prodotti sicuri, sostenibilità ambientale, benessere animale, sicurezza sul lavoro, tracciabilità delle materie prime, responsabilità etica e sociale.

SQF

Grazie alla certificazione alimentare SQF l’organizzazione può dimostrare un elevato grado di sicurezza e qualità conformi agli standard ISO 9001, Codex Alimentarius, HACCP e NACMCF.

Esistono due tipologie di questo standard:

  • SQF 1000 che certifica il rispetto dei requisiti di legalità, sicurezza, qualità e tracciabilità. E’ rivolto ai produttori primari di ingredienti o alimenti;
  • SQF 2000 rivolto a produttori, distributori ed intermediari di alimenti e bevande.

Certificazioni alimentari: perché sono tanto importanti

L’interesse dei consumatori si concentra sempre più su prodotti di qualità, sicuri. Una certificazione di qualità è un passaggio necessario per l’azienda agroalimentare, un vero e proprio biglietto da visita per le organizzazioni intenzionate ad emergere, distinguersi e crescere migliorando la reputazione ed aumentando la competitività in vista di un incremento del fatturato anche grazie all’apertura a nuovi mercati.

Le certificazioni alimentari volontarie sono essenziali per il semplice motivo che costituiscono un prerequisito necessario per l’export e l’accesso a nuovi mercati internazionali perché armonizzano i requisiti previsti in diversi Paesi nel mondo.

Con questi standard l’azienda garantisce tutto ciò che oggi viene richiesto dalla GDO, dai mercato nazionali ed internazionali: qualità, sicurezza, legalità, trasparenza, sostenibilità e tracciabilità dei prodotti offerti, un costante monitoraggio in vista di un graduale miglioramento dei processi produttivi e delle performance.

Certificazioni alimentari: vantaggi generali

Un’azienda che riesce ad ottenere una certificazione alimentare importante semplifica e velocizza i processi di qualifica come fornitore della GDO e dei mercati internazionali.

Ciò significa beneficiare dei seguenti vantaggi:

  • Conformità alle leggi vigenti, armonizzazione di tutti i requisiti applicabili a livello internazionale;
  • Tutela della salute dei consumatori e contrasto delle frodi alimentari;
  • Trasparenza nei confronti di consumatori, clienti e dipendenti;
  • Coinvolgimento del personale al fine di prevenire errori ed incrementare l’efficienza;
  • Monitoraggio dei processi aziendali;
  • Ottimizzazione e semplificazione delle procedure gestionali grazie al miglioramento dell’efficienza produttiva e delle performance aziendali, dello snellimento delle procedure;
  • Possibilità di gestire i rischi e le emergenze mediante azioni correttive;
  • Reputazione del brand migliorata;
  • Spreco alimentare ridotto al minimo;
  • Riduzione di ritiri, rilavorazioni, richiami con risparmio di tempo e costi;
  • Maggiore competitività, apertura a nuovi mercati, aumento del fatturato.