Certificazioni alimentari importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO
di Redazione
02/08/2022
Oggi, le parole d’ordine della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) sono bio, sostenibile e, soprattutto, certificato. Quali sono le certificazioni alimentari importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO? In questa guida, rispondiamo alla domanda spiegando perché sono tanto importanti e quali sono i vantaggi generali.
In Italia, come nel resto del mondo, le organizzazioni più ambiziose che intendono distinguersi sul mercato sanno perfettamente che le principali certificazioni alimentari rappresentano una tappa obbligata.
Ad esclusione dell’HACCP che è obbligatoria, le certificazioni alimentari (di prodotto o di processo) fondamentali per lavorare con la GDO ed esportare prodotti sono su base volontaria ma necessarie per l’accesso a nuovi mercati internazionali.
Certificazioni alimentari: cosa sono
Le certificazioni alimentari sono strumenti in grado di garantire sicurezza, legalità e qualità di materie prime, prodotti, processi, packaging, rispetto dei requisiti di settore a livello internazionale e conformità alle leggi vigenti. Sono fondamentali per attivare un costante controllo e monitoraggio dei prodotti agroalimentari, ciò di cui il mercato ha estremamente bisogno.
Oggi ‘sicurezza alimentare’ è un termine che racchiude in sé diversi fattori: tutela della salute dei consumatori, lotta alle frodi alimentari, food defense, monitoraggio e tracciabilità lungo l’intera filiera ma anche sostenibilità ambientale.
Per ottenere una certificazione alimentare, l’azienda deve rivolgersi ad un ente terzo accreditato dopo aver implementato tutti i requisiti necessari dotandosi di un sistema organizzativo e gestionale sicuro ed efficace all’interno della propria struttura.
Le maggiori certificazioni alimentari: ecco quali sono
Nel nostro Paese, esiste una sola certificazione alimentare obbligatoria: l’HACCP.
Per il resto, le certificazioni alimentari (di prodotto o di processo) sono su base volontaria ma non per questo meno necessarie ed importanti per esportare i prodotti o per lavorare con la GDO.
I principali standard internazionali su base volontaria sono i seguenti:
- ISO 22000. Certificazione del sistema di gestione per la sicurezza alimentare, l’unione dei principi del miglioramento aziendale, con quelli inerenti alla sicurezza alimentare, definiti nei sistemi HACCP, azard analysis and critical control points;
- ISO 22005. Certificazione del sistema di gestione per la tracciabilità di filiera, l’approfondimento dei requisiti del Regolamento CE 178, inerente alla tracciabilità degli alimenti e dei mangimi, che definisce le modalità di comunicazione, rapporti e rintracciabilità tra tutti gli attori della filiera alimentare;
- ISO 9001. Certificazione del sistema di gestione qualità, la madre dei principi di miglioramento continuo, approccio per processi e raggiungimento della soddisfazione del cliente;
- FSSC 22000. Standard di certificazione internazionale che si basa sulla norma ISO 22000, ISO 22002 sui prerequisiti e requisiti specifici GFSI;
- BRCGS e IFS. Gli standard alimentari che nascono per la qualifica dei produttori di alimenti, MOCA, logistica, agenzia, legati alla grande distribuzione organizzata;
- GlobalGAP. Standard anche in questo caso nato dalla GDO nel settore primario, che definisce i requisiti delle buone pratiche agricole;
- SQF. Standard internazionale che definisce i requisiti di un Safe Quality Food.
- Analisi dei rischi;
- Ottimizzazione delle risorse utilizzate;
- Protocolli per il controllo del prodotto e del processo;
- Gestione del lavoro e del personale.
- SQF 1000 che certifica il rispetto dei requisiti di legalità, sicurezza, qualità e tracciabilità. E’ rivolto ai produttori primari di ingredienti o alimenti;
- SQF 2000 rivolto a produttori, distributori ed intermediari di alimenti e bevande.
- Conformità alle leggi vigenti, armonizzazione di tutti i requisiti applicabili a livello internazionale;
- Tutela della salute dei consumatori e contrasto delle frodi alimentari;
- Trasparenza nei confronti di consumatori, clienti e dipendenti;
- Coinvolgimento del personale al fine di prevenire errori ed incrementare l’efficienza;
- Monitoraggio dei processi aziendali;
- Ottimizzazione e semplificazione delle procedure gestionali grazie al miglioramento dell’efficienza produttiva e delle performance aziendali, dello snellimento delle procedure;
- Possibilità di gestire i rischi e le emergenze mediante azioni correttive;
- Reputazione del brand migliorata;
- Spreco alimentare ridotto al minimo;
- Riduzione di ritiri, rilavorazioni, richiami con risparmio di tempo e costi;
- Maggiore competitività, apertura a nuovi mercati, aumento del fatturato.
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